Io sono figlia di un uomo che, alla fine della guerra, dovette migrare in Venezuela per sfuggire al massacro delle Foibe.
Crebbe a Caracas e torno' in Italia solo all'eta' in cui qui' si fa la terza media, non sapendo piu' la nostra Lingua Madre e conoscendo praticamente solo la storia di Simon Bolivar.

Mio padre ha fatto la vita del migrante VERO, con la valigia di cartone e con la famiglia che ha fatto sapere da subito chi fosse, si e' rimboccata le maniche per tirarsi su e crescere i bambini (mio padre e mia zia erano piccoli) e seguendo alla lettera le Leggi del luogo.
QUESTO E' IL VERO MIGRANTE.
Ora: questi uomini e queste donne che scappano dalla Tunisia arrivano quasi di prepotenza su dei barconi assurdi, costringendoci a salvarli prima ed accoglierli poi.
Un numero sterminato che arriva e VUOLE, PRETENDE acqua corrente, casa, lavoro quando noi, gli italiani, per avere un lavoro dobbiamo accendere un cero a s. Gennaro e nemmeno e' sicuro che se lo trovi te lo puoi tenere piu' di tre mesi.
Siamo una nazione di precari e di nuovi poveri, figurarsi avere una casa o un futuro: in strada e' pieno di anziani italianissimi che chiedono l'elemosina.
E questi a Manduria si lamentano pure di stare in una tendopoli organizzata!!!
Inoltre ci ritroviamo, sempre per il buonismo vaticanense, assediati e continuamente assaliti da venditori di calzini e gente che chiede la moneta con un'insistenza che ha dello scabroso.
A questi uniamo anche gli extracomunitari che vagano per il Paese delinquendo in tutte le maniere, un po' per bisogno, un po' per rabbia, un po' per mentalita' (non scordiamoci che per loro noi donne non valiamo nulla).
Insomma: dite quel che vi pare ma io sono veramente stufa di dire "povera gente": se la Francia ha fatto una Legge che permette di respingerli, tanto di cappello: LA VOGLIO ANCHE IO.
Voglio dire: fino a poche decine di anni fa', se a bordo di una nave veniva scovato un clandestino, questi finiva in mare, e' storia!
Perche' noi non possiamo difenderci da questa assurda orda di barbari che, con la scusa che in Tunisia non c'e' liberta' ci invedono casa, pretendendo di avere cio' che noi da sempre, con fatica ed a suon di rivolte e di tasse, abbiamo ottenuto e stiamo combattendo per mentenerlo?
Voglio sapere almeno chi sono, nome cognome e status sociale, voglio che chi sta a casa mia sia RICONOSCIBILE:
migrante e clandestino non sono sinonimi: se ci tengono tanto alla solidarieta' anche quando si esagera, allora che sia il Vaticano ad accoglierli, liberando loro da una vita a cui fuggono e liberando noi da un'insicurezza ed incertezza quotidiana che cresce ad ogni ora.
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